La crisi del sistema creditizio
I primi anni ’90 e i Congressi provinciali dell’ottobre 1991 e del 1995 testimoniano il periodo delle radicali e tumultuose trasformazioni del sistema creditizio e finanziario in provincia, con tutti i rivolgimenti connessi alla condizione di lavoro del bancario. Il SAB adegua la macchina organizzativa informatizzandosi (nel 1992 viene istituito il Caf) e inizia ad allargare il raggio d’azione ai promotori finanziari. S’imprime una maggiore apertura ai grandi temi sociali del Paese, quali la previdenza, il fisco, ecc. unita ad una sensibilità a diversi fenomeni che investono il mondo del lavoro creditizio (ad es. l’usura, l’antiriciclaggio,i depositi “sporchi”, ecc.). Negli stessi anni, la nostra Organizzazione partecipa attivamente al processo di concentrazione fra due BCC di Istrana. A metà decennio il SAB è oggetto di attacchi alla sua integrità a seguito di “operazioni” politico-confederali in Banca d’Italia e nella Banca Popolare di Asolo e Montebelluna. Nel giugno del 1998, l’adesione dell’ASAD Cassamarca rappresenta per la FABI locale un risultato d’indubbio prestigio. L’ingresso di circa 500 iscritti fra i lavoratori della CRMT ed Esamarca consente alla struttura trevigiana di posizionarsi quale 1a sigla sindacale nel panorama provinciale. Dall’ 8° Congresso provinciale (ottobre 1999) la FABI esce con un marcato rinnovamento del quadro dirigente, una maggiore visibilità sui “media” e con una linea politica tesa alla gestione dei processi di concentrazione in atto nel sistema. E’ dello stesso periodo la firma di un primo accordo di fusione fra due banche popolari. Viene reso più efficiente il servizio di assistenza e consulenza reso agli associati, mentre emergono nuovi soggetti quali i promotori finanziari, i quadri direttivi e un’accentuata esigenza di sinergie con il mondo delle assicurazioni (F.N.A.). Al Congresso nazionale di Merano (dicembre 1999) la FABI trevigiana si vede riconosciuto, per la prima volta, un seggio nel Comitato Direttivo Centrale nella persona di Roberto Robazza (C.R.M.T.). L’evoluzione del processo d’integrazione con l’ASAD-Cassamarca sfocia nella decisione di indire il 9° Congresso provinciale straordinario (ottobre 2000) per procedere all’elezione di organismi direttivi unitari e dare un nuovo impulso all’organizzazione locale. Gli anni successivi vedono la FABI quale principale protagonista nel processo d’integrazione di quattro Banche di Credito Cooperativo. Prosegue l’impegno dell’Organizzazione nel gestire complessi cambiamenti del sistema creditizio trevigiano, con particolare riferimento alla Cassamarca e nel dare il via al F.A.S.S.T (Federazione Autonoma dei Sindacati dei Servizi, del Terziario, delle alte professionalità e della funzione pubblica). Nel marzo del 2002 il SAB trasferisce la propria sede nel centro di Treviso, in via S.Vito, 13. Si registra, inoltre, l’adesione di un buon numero di colleghi del F.A.S.I.B. (Federazione Autonoma Sindacati Italiani Bancari), a seguito dell’incorporazione in FABI della struttura nazionale. Nella primavera del 2003 un insanabile dissenso di natura politica (nascita di Unicredit) e problemi di carattere disciplinare nella vita associativa portano il SAB a separarsi dall’ASAD, per riprendere la propria libertà d’azione. Seguono la ricostituzione degli organismi direttivi e il trasferimento della sede in via Marchesan, 4/F. Il 13.8.2003 un grave lutto colpisce la nostra comunità per la tragica morte in un incidente stradale della dipendente, la sig.ra Silvana Fedel. Nell’ ottobre dello stesso anno si svolge il 10° Congresso provinciale che pone l’accento sulle ricadute della scomparsa della Cassamarca, sulle difficili condizioni lavorative dei bancari e sui servizi di tutela per gli iscritti. La FABI si riconferma fra le sigle sindacali più rappresentative del comparto creditizio della Marca. Nel 2004 il Segretario Coordinatore Tommaso Brindisi viene eletto nel Comitato Direttivo Centrale. Negli anni a seguire si accentua l’attenzione verso i risparmiatori per la crisi della domanda, la sicurezza degli impianti e gli effetti della riforma delle pensioni. Si ripercuote anche nella Marca la grave rottura dei rapporti intersindacali che – dopo la firma del CCNL del 2005 – si ricompongono solo nell’estate del 2006. Viene dato impulso alla qualità dei servizi agli iscritti e nel marzo del 2006 si celebra l’11° Congresso provinciale: budgets, precarizzazione, gestione degli orari di sportello, occupazione, formazione del quadro sindacale e ricambio generazionale sono i temi di analisi e prospettiva. Nel corso degli anni si registra un consistente incremento degli associati e non pochi rivolgimenti degli assetti e dei programmi aziendali sul territorio. La crisi finanziaria del 2009 ha un impatto anche sulle condizioni lavorative ed economiche dei bancari. L’11 dicembre 2009 si tiene il 12° Congresso provinciale da cui scaturisce una forte determinazione nella formazione della dirigenza e una maggiore attenzione alle nuove realtà del credito. Il Consiglio Direttivo eletto risulta notevolmente incrementato e rinnovato. Tommaso Brindisi è confermato Coordinatore. Il 21.3.2011 nuovo Coordinatore è Massimo Gavagnin (Cassa di Risparmio del Veneto–Conegliano) che succede al succitato, andato in pensione. Si raggiunge il picco di 1.400 iscritti, pur in presenza di un calo degli organici che si attestano intorno a 5.400 unità, calo che continua costante. Viene dato il via ad un diverso modello gestionale della struttura. Nel settembre 2011 viene celebrato il 40° anniversario della costituzione del SAB, alla presenza del Segretario Generale, Lando M. Sileoni e dei Sindacati del Veneto e Friuli V.G. Nel corso del 2013 s’intensificano le difficoltà delle banche a seguito della crisi del 2007. Anche nelle BCC si ricorre ad accordi “straordinari per gestire gli esuberi e scongiurare possibili licenziamenti. Due applicazioni della “223” in Kartner Sparkasse e in Hypo Bank colpiscono gli addetti; fattivo l’intervento della FABI a salvaguardia dell’occupazione, pur in un mutato quadro economico-sociale Viene interrotta la pubblicazione del periodico “Fabi Notizie”. Il 25.10.2013 viene indetto il 13° Congresso provinciale dove si dibatte sulle nuove idee per la banca di domani, alla presenza del Segretario Generale Lando M. Sileoni. M. Gavagnin viene confermato Coordinatore. Modificato il modello gestionale del SAB, nel 2014 si provvede al miglioramento della sede, aggiornando le dotazioni informatiche, video e connessioni, con una nuova sala polifunzionale-modulare. Il 20° Congresso Nazionale ha visto il SAB attivo con contributi creativi, spesso discussi. In quella occasione diversi dirigenti trevigiani entrano a far parte dei Coordinamenti di settore e dei Dipartimenti nazionali. Nel dicembre dello stesso anno Tommaso Brindisi viene eletto Coordinatore nazionale dei Pensionati & Esodati ed entra nel Comitato Direttivo Centrale. Il sistema bancario trevigiano è sempre più in fibrillazione con il passaggio alla Pubblica Amministrazione di Equitalia, le difficoltà del MPS (ex AntonVeneta), fusioni e il fallimento di Veneto Banca e Banca Popolare di Vicenza, incorporate in Intesa SanPaolo. Tutto ciò provoca un mutamento di scenario e un sempre crescente numero di esodati con conseguente ridimensionamento della popolazione bancaria e la scomparsa delle banche locali. La FABI, pur nelle difficoltà di reperire nuove disponibilità, continua ad operare per migliorare la comunicazione, i servizi convenzionati e la formazione. Il 20.10.2017 viene convocato il 14° Congresso provinciale che vede la riconferma di Massimo Gavagnin come Coordinatore. Nel novembre 2018 la sede si trasferisce a Silea, in via Treviso, 61/2. Continua a diminuire la popolazione bancaria (4200) e il numero degli sportelli (438), mente la componente femminile degli associati sfiora il 50%. Dal 1.1.2019 le BCC della Marca entrano a far parte delle costituite holding di settore. Nel corso del tempo, nel SAB emerge gradualmente la figura di un vice coordinatore di fatto, che nel giugno 2019 subentra al summenzionato collega, esodato. A febbraio del 2020 la terribile epidemia “Covid 19” investe la Marca e incide fortemente sull’operatività del sistema banche e sul SAB, a causa dei provvedimenti governativi e conseguenti accordi con le Aziende, adottati per contrastare la mortale infezione. Operativamente si assiste ad un massiccio ricorso allo smart-working, ad una diversa gestione degli orari di lavoro e le limitazioni all’attività sindacale e al proselitismo risultano pesanti. Tale difficile situazione si protrae per quasi tutto l’anno successivo con un graduale e lento ritorno alla normalità. Si evidenzia che per la prima volta la FABI raccoglie iscritti nella FININT-Conegliano, realtà bancaria ma di derivazione industriale. In sordina, si ricorda il 50° anniversario della costituzione del Sindacato provinciale. In analogia con la struttura nazionale, il mandato della dirigenza locale viene prorogato di ben 16 mesi.